COMO, CITTA' DELLA SETA

La tradizione della seta in territorio lariano risale ben al 1400, anno in cui per ordine di Ludovico Sforza venne messo a sedime un gran numero di piante di gelso, e prosegue ininterrotta fino agli anni Settanta del ‘900, quando la produzione di seta nel comasco superò addirittura quella di Cina e Giappone.

Le prime stampe su seta venivano effettuate utilizzando grandi tamponi di legno incisi, processo che tuttavia risultava grossolano, approssimativo e difficilmente industrializzabile.

Iniziarono allora a diffondersi le fotoincisioni, dove il tampone ligneo venne sostituito con il moderno quadro, ancora oggi utilizzato nella stampa piana per l’altissima qualità di esecuzione e la possibilità di ripetere il disegno più volte.
La ricerca di una ulteriore vera industrializzazione del processo portò poi alla nascita dei cilindri che, applicati a macchine rotative di nuova concezione, permisero produzioni in quantitativi di gran lunga superiori a quelli ottenuti con gli altri metodi tradizionali.

Sia i quadri che i cilindri avevano però costi molto elevati e difficilmente ammortizzabili con i volumi che oggi il mercato richiede, e negli ultimi 10 anni, anche per questo motivo, il loro utilizzo si è notevolmente ridotto.

Inoltre la ricerca stilistica si è man mano orientata verso disegnature che mal si coniugano con i sistemi di stampa tradizionali.
La stampa ink-jet, inizialmente eseguita con semplici plotter derivati dal settore grafico, nasce dunque per offrire al mercato una gamma di disegni e varianti in precedenza impensabile, realizzabili in tempi brevissimi, con costi contenuti e senza doversi impegnare con impianti costosi e non più modificabili.
Da quei primi semplici plotter lo sviluppo è stato enorme: oggi sul mercato si affacciano dispositivi con prestazioni e velocità sempre più simili a quelle di mano-macchine e rotative, e con costi sempre più competitivi.